La PDD (proventricular dilatation disease) fu originariamente riscontrata nelle specie facenti parte del genere Ara (Ara spp.) importate in Nord America ed Europa dalla Bolivia negli anni ’70 (Clark FD et al). Per questo motivo fu inizialmente chiamata “Macaw wasting disease” (malattia da deperimento delle Ara). Altre definizioni usate sono state: “macaw fading syndrome”, “myenteric ganglioneuritis”, “infiltrative splanchnic neuropathy”, “neuropathic gastric dilatation” ed infine “proventrucular dilatation disease” (PDD) (Gerlach H. et al), (Graham DL. et al) (Hughes PE. et al).
Quest’ultimo, risulta il nome più comunemente usato per indicare questa patologia. Recenti studi portati avanti da un gruppo di ricercatori italiani, dimostrano che la definizione più corretta per questa patologia sia: Avian Ganglioneuritis (AG) (ganglioneurite aviare) (Rossi G. et al). Proseguendo l’articolo, troverete la sigla AG usata come sinonimo di PDD. Questa patologia è stata descritta in più di 80 specie di psittaciformi e non, sia in cattività che in natura. Oltre ai pappagalli per esempio, sono coinvolti canarini (Serinus canaria), verdoni (Chloris chloris), oche canadesi (Branta canadensis) (Daoust PY et al), tucani (Rhamphastidae), falchi pellegrini (Falco peregrines), ed altre specie (Shivaprasad HL et al) (Perpiñán D et al).

Ara ararauna maschio di 12 anni, affetto da PDD/AG, ricoverato presso l’Ospedale Veterinario Emergency Vet

Ag/PDD cosa è?

La AG risulta essere una patologia neurologica progressiva con alta percentuale di mortalità, dalla presentazione della sintomatologia clinica. I segni clinici sono molto variabili e dipendono dalla specie colpita. Nei pappagalli sono spesso riscontrati segni clinici di pertinenza dell’apparato gastro-enterico come:

  • Anoressia;
  • Presenza di materiale indigerito nelle feci (vedi foto);
  • Calo ponderale del peso;
  • Rigurgito;
  • Rallentamento del transito del cibo, con conseguente ritardo nello svuotamento del gozzo e stasi;
  • Molto spesso però, possono essere evidenziati anche sintomi neurologici centrali. La AG può portare anche miocarditi, con lesioni più frequentemente riscontrate a livello di cuore destro (Rossi et al.). Le lesioni cardiache possono portare pazienti clinicamente sani a morte improvvisa.

    Feci di Ara ararauna affetta da AG/PDD

    Eziologia: Avian Bornavirus

    Fin dalle prime apparizioni della AG/PD, si è sospettata un’importante infettività ma l’agente eziologico è rimasto sconosciuto fino al 2008, anno in cui fu dimostrata la correlazione tra il Bornavirus aviare (ABV) e la AG/PDD. È dimostrata una positività al Bornavirus (ABV) nel 15-40% dei soggetti sani (Lierz et al.) ma la sintomatologia clinica si manifesta solo in pochi di questi soggetti, infatti la maggior parte degli animali positivi ad ABV non manifesta la patologia. 

    Trasmissione ed incubazione

    L’epidemiologia di ABV non è ben chiara. Il virus è eliminato con feci ed urine (Rubbenstroth et al.) e di conseguenza  presenta molto spesso trasmissione orizzontale ed interspecifica. La trasmissione per via verticale (in ovo) non è ancora dimostrata ma non si può escludere . Il periodo di incubazione non è noto (Rossi et al.). Le osservazioni cliniche riportano periodi di tempo molto variabili, da qualche settimana a molti anni.

    Diagnosi di Ag/PDD

    AG/PDD dovrebbe essere presa in considerazione ogni volta che si manifestino sintomi neurologici e/o gastroenterici in un pappagallo (valutare anche miocardiopatie) (Rossi et al.). Il primo step per fare diagnosi è sicuramente uno studio radiografico con proiezioni latero-laterali e ventro-dorsali. In questo modo è possibile diagnosticare tempestivamente la dilatazione del proventricolo (stomaco ghiandolare degli uccelli).
    Radiograficamente il proventricolo è considerato dilatato quando il diametro è uguale o superiore alla lunghezza del femore (Rossi et al.).  In alcuni soggetti possono essere dilatati anche il ventricolo (stomaco muscolare) ed il duodeno.
    Nel gruppo dei Lori, spesso la dilatazione del proventricolo, ventricolo e duodeno è generalmente assente (Doneley et al.) e la morte sopraggiunge apparentemente per altre cause, la necroscopia infatti, non evidenzia i segni patognomonici della patologia. Una diagnosi presuntiva può essere effettuata valutando l’anamnesi dell’animale e dell’allevamento, la sintomatologia clinica e gli esami radiologici del tratto gastro-enterico per valutare la dilatazione del proventricolo ed eventualmente del ventricolo, gozzo e/o duodeno. 
    La diagnosi di certezza si basa sulle lesioni istopatologiche. Gli esami del sangue spesso non danno informazioni utili, riflettendo lo stato di disidratazione e malnutrizione del paziente. Inoltre spesso possono essere presenti infezioni secondarie. La diagnosi ante-mortem può essere confermata effettuando una biopsia del gozzo. Sfortunatamente però, non tutti i soggetti con AG/PDD mostrano lesioni a livello dell’ingluvie. Infatti queste sono riscontrabili nel 40-76% dei casi (Rossi et al.) e la biopsia del gozzo risulta essere diagnostica solo nel 30-35% dei pazienti (Berhane et al.) (Kistler et al.). 

    L’eliminazione del Bornavirus Aviare (ABV) risulta intermittente per questo i tamponi cloacali sottostimano la prevalenza di ABV. La discrepanza tra la positività alla PCR per ABV e la manifestazione clinica di AG/PDD è  ben conosciuta nei pappagalli (Heffels et al.) (Piepenbring et al.).
    La sierologia per la ricerca di anticorpi anti-gangliosidi (anticorpi autoreattivi, coinvolti nella patogenesi di AG/PDD) sembra essere un valido metodo nei pazienti che manifestano clinicamente la patologia.

    Prelievo ematico dalla vena ulnare sinistra in un’Ara ararauna per diagnosi di AG/PDD

    Trattamento della PDD

    AG/PDD risulta essere una patologia fatale con una mortalità che arrivava al 100% storicamente. I soggetti colpiti spesso periscono a causa del progressivo deperimento e delle infezioni secondarie. Oggi, con un’appropriata terapia di supporto che prevede alimentazione forzata tramite sonda, fluidoterapia e monitoraggio intensivo del paziente, in associazione ad una terapia antinfiammatoria basata sulla somministrazione di inibitori selettivi delle COX-2, la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti colpiti risulta migliorata. 

    Si è dimostrata utile anche la somministrazione di procinetici per migliorare il transito del gastro-enterico e l’assorbimento. Vista la scarsa funzionalità dell’apparato digerente, è fortemente consigliato somministrare i farmaci per via intramuscolare e non per via orale. È consigliabile anche trattare con antibiotici ed antimicotici le possibili infezioni secondarie (solo se presenti).

    Visto l’incremento dei segni clinici durante l’attività riproduttiva, è fortemente consigliato evitare stimolazioni ormonali in questi animali, bloccando quindi la riproduzione. 

    Per saperne di più:

    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=rossi+avian+ganglioneuritis

    Dott.ssa Federica Ardizzone

    PDD – PROVENTRICOLITE DILATATIVA NEI PAPPAGALLI, INDAGINI DIAGNOSTICHE ASSOCIATE E GESTIONE DELLA PATOLOGIA

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